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Orientamento alla vendita

Anche quest’anno, come da previsione, ma non ci voleva certo un luminare, i prezzi del grano, delle ciliegie e del latte sono bassi!

Gli aiuti PAC arriveranno durante l’anno e AGEA sta annaspando, il PSR in Puglia ad oggi ha versato poco e niente dei bandi dell’anno scorso….

Sicuramente colpa dell’UE, dei politici, dei funzionari, dei tecnici, di Babbo Natale e di Spidermen….

La colpa è principalmente TUA!

Non arrabbiarti con me, io cerco di darti una risposta, e anche una soluzione!

“Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi?” (cit. Jack Sparrow)

Innanzitutto poniti nella tua azienda le domande:

  • cosa produrre?
  • come produrre?
  • quando produrre?
  • quanto produrre?

Tutte queste domande devono avere alla base però la domanda madre di qualsiasi impresa:

A CHI VENDO I MIEI PRODOTTI?

Ovvio che se il mio obiettivo è produrre in economia di scala tonnellate di prodotto generico da vendere al primo grossista o caseificio che conosco, sono prima scemo, poi scannato e poi sul fallimento dell’azienda.

Dove voglio arrivare?

Semplice: Marketing!

Ora pensi subito a cose strane di cui non ci capisci niente, che tanto sono tutte cose da scemi laureati, che tu hai sempre fatto così, che se non sogno figlio di agricoltori/allevatori non capisco….

Se sei convinto di ciò, fai come credi, se poi fallisci o stai sempre con l’acqua alla gola abbi la decenza di non lamentarti: l’hai voluto TU!

Iniziamo a capire che cosa produci e come lo produci. Per intenderci se produci latte biologico o convenzionale, oppure fai le ciliegie che hanno un periodo limitato di presenza sul mercato, trasformi i prodotti in azienda, etc. etc.. In questo modo passiamo alla fase successiva, ben sapendo cosa produco, quando in euro mi costa produrre.

Quindi iniziamo con il trovare il target a cui vendere.

Non devi darmi fastidio con il discorso del prezzo basso perché così vendo a tutti, la Ferrari vende abbastanza e se ne frega di chi è povero!! Brutto a dirsi, ma è la verità, il mercato funziona così, io vendo il prodotto a determinati consumatori non a tutti! Ogni fascia d’età, di reddito e di cultura del cibo ha esigenze diverse!

Se da 100 € a un ragazzo li spende in un modo altrettanto diverso da un adulto, poi ci sono tutte le varie “etnie alimentari”: vegani, crudisti, ambientalisti, animalisti, basta che è cibo. Tutti spenderanno la 100 € in modo altrettanto diverso!!

Dopo di che si crea un marchio, un logo… si avete rotto le scatole con quelle lattine di olio anonimo che vendete a 4 soldi facendovi la guerra sui centesimi per prendere le botte dalla GDO!

Vi faccio un esempio sul latte, in Italia conosciamo la Granarolo e la Parmalat, per la pasta Barilla oppure per le mele Melinda o Ciquita per le banane…ebbene quello è un marchio di qualità che è nella testa del consumatore!!

Poi tu mi puoi fare tutti i pipponi mentali sulla qualità del prodotto della tua azienda, ma loro vendono tu piangi per i 16 centesimi al kilo del grano…

Adesso, ovviamente, la riflessione che farai sarà: ma io di queste cose non ne capisco, io sono un produttore non un venditore!

Parole giuste fino ad un certo punto! Devi imparare a vendere e ad affidarti ad un agromanager (come il sottoscritto) che allestirà una squadra competente che ti imposterà la campagna di marketing e il business plan secondo le tue esigenze e preferenze.

Altri dubbi e osservazioni?

Contattami, la tua azienda ha bisogno di te oggi, domani i prezzi potrebbero scendere ancora!!!

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