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L’imprenditore agricolo e il bilancio agrario

Fare l’agromanager significa entrare in azienda e, oltre a dare il supporto decisionale in campo rilevando problemi e criticità, anche analizzare un bilancio aziendale per capire la salute economica dell’azienda come sta messa.

Alla mia solita frase:

“Ok, vorrei vedere il bilancio degli ultimi 5 anni per capire dove migliorare le spese e la tua produzione media in campo quant’è?”

Seguono a questo punto risposte davvero imbarazzanti!

Ma non per me, quanto per l’imprenditore!

  • Tipologia 1: la Bbestiah

“EHHHH??! Nooo, non ti zervonoh questhi datHi!! Zono coZe mieh!”

 

  • Tipologia 2: il saputello

“Dottò, ce l’ho scritto in capa, so già quanto guadagno!! Ma si facciamola sta cosa, anche se non serve a nulla, fidatevi!!”

 

  • Tipologia 3: l’eroe

“Dottò, non ce l’ho, ma possiamo farlo se ritenete utile!”

 

Se sei la Bbestiah è chiaro che devi travarti un altro agromanager o un pagliaccio che ti aiuti a fallire meglio, ma non dicerto un professionista serio e competente come me che ragiuona su numeri e dati concreti!

Per le altre due tipologie la mia risposta è sempre questa:

 

Se non hai un bilancio scritto in mano con cui leggere dati alla mano quello che è successo in azienda l’anno precedente (ma anche l’anno in corso) quando prendi decisioni su investimenti e acquisti stai andando alla ciecata!

“Ehh dottò, ma io vado ad istinto, vado al sesto senso!”

Andare al sesto senso è come andare in macchina con un ubriaco senza patente con le gomme lisce e la revisione auto scaduta da 20 anni! Ma tu tanto sei furbo, stai dietro e hai la cintura di sicurezza….tutto sotto controllo eh!

Per cortesia siamo seri e iniziamo a parlare seriamente nelle aziende agricole di bilancio agrario, fatto come si deve!

Ci sono diverse tipologie di bilancio aziendale che ti interessano, ma basterebbe un semplice bilancio analitico, giusto per iniziare a masticare l’argomento.

Del bilancio analitico ci sono tre tipi diversi:

  1. Preventivo;
  2. Consuntivo;
  3. Globale o parziale.

Il primo si fa prima di iniziare l’annata agraria e serve per capire quanto dobbiamo spendere e quanto incassare e ricavare, in genere si fa anche per valutare un investimento.

Il secondo è quello che fai a fine anno dove capisci, numero alla mano, tutte le spese fatte e i ricavi ottenuti.

L’ultimo invece può riguardare l’intera azienda oppure solo una parte, tipo vuoi sapere come è andato il tuo agrumeto, mandorleto in particolare.

Assodato questo ora passiamo a come deve essere questo benedetto bilancio.

Lo schema è questo:

  • Descrizione azienda;
  • Determinazione dei ricavi;
  • Determinazione dei costi;
  • Determinazione del reddito;
  • Calcolo indici di performance.

La descrizione dell’azienda è la prima fase dove si indicano le caratteristiche dell’azienda: ubicazione, ampiezza dei terreni, i capitali investiti in piantagioni macchinari etc. etc., l’indirizzo produttivo e i vari titoli di possesso dei fondi.

In sintesi quando si inizia a leggere il bilancio si inizia a capire di cosa si sta discutendo numeri e dati alla mano.

Dopo di che si inizia a determinare i ricavi, ossia la parte attiva del bilancio: i soldi che entrano nel portafoglio.

Questa parte è costituita da tutti i prodotti venduti, e se hai un allevamento anche dall’utile lordo di stalla. In questa voce viene descritta la quantità prodotta, il prezzo di vendita e il profitto ottenuto.

Esempio:

PRODUZIONE LORDA VENDIBILE
Prodotto Quantità (q.li) Prezzo (€/q.le) Ricavo (€)
Ciliegie 20 150 3.000
Mandorle 15 100 1.500
Olive 40 200 8.000
Totale 12.500

 

Ovviamente i prezzi e le produzioni sono inventate a scopo esemplificativo, giusto per darti l’idea di quello che ti serve quando hai un bilancio.

Poi si inizia a vedere le voci di costo che servono per realizzare la produzione aziendale che comprende, per spiegartelo in modo semplice:

  • Spese varie: tutti gli acquisti di concimi sementi etc. etc.;
  • Tasse;
  • Salari per gli operai;
  • Stipendi;
  • Fitto dei terreni.

Dopo di che, quantificate le spese e i ricavi, si fa una semplice sottrazione e scopriamo quanto abbiamo guadagnato a fine anno.

Ma il bilancio non finisce qua, bisogna anche valutarlo e per valutarlo alla fine si elaborano tutti gli indici di performance del bilancio per capire effettivamente l’azienda come “si sta comportando”.

Un imprenditore serio ha un bilancio del genere in mano ogni anno e lo legge e lo interpreta al meglio per prendere le sue decisioni.

Adesso che sai cosa ti serve, non esitare, contattami, sono il tuo agromanager, e iniziamo a capire come far quadrare i conti e come guadagnare sul serio!

One Comment on “L’imprenditore agricolo e il bilancio agrario

  • Enzo
    8 Giugno 2020 at 18:28

    Un bilancio discreto: mancano gli ammortamenti.
    Impiantistica, macchinari, terreno, e tante altre cose.
    Tipo fondo rischi…

    Rispondi
    • NG_Agronomo
      13 Giugno 2020 at 11:35

      Ciao Enzo, grazie per il tuo commento. Mi scuso per il ritardo nella risposta! Tornando al tuo commento ciò che dici tu è giustissimo, mancano parecchie voci specifiche, così come anche gli indici di bilancio o ancor meglio il famoso cash flow che è la bestia nera delle aziende agricole. Tuttavia il vero scopo del mio blog, così come dell’articolo da te letto è quello di divulgare in modo semplice e immediato le soluzioni alle relative problematiche aziendali, non fare trattazioni economiche o scientifiche tecniche e poco semplici da “digerire”. Perciò il mio obiettivo era spiegare, alla “pane e salame”, cosa è un bilancio e come è fatto visto che ci sono molte aziende che non hanno idea di quanto spendono e in cosa spendono, poi è chiaro che in corso d’opera il lavoro di redazione del bilancio agrario prevederà tutte le voci complete da far leggere e spiegare all’imprenditore agricolo.

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